La dieta low FODMAP è una dieta che può aiutare a mitigare i sintomi dell' IBS, la sindrome dell'intestino irritabile. Consiste nell'eliminare per un periodo per poi gradualmente reintrodurre tutta una serie di alimenti che ne peggiorano i sintomi, gli alimenti FODMAP appunto.
FODMAP sta per "fermentable oligo-, di-, and monosaccharides and polyols". Si tratta in sostanza di carboidrati a catena corta non digeribili che hanno la caratteristica di fermentare e/o richiamare acqua all'intestino. Il che, è provato, causa un aggravamento dei sintomi da IBS.
Va detto che la tolleranza a questo tipo di sostanze è soggettiva così come del resto sono i sintomi dell'intestino irritabile.
Possiamo principalmente distinguere le seguenti categorie di FODMAP
Oligosaccaridi (li trovi ad esempio nel grano, segale, noci, legumi, carciofi, aglio e cipolla)
Disaccaridi (prodotti contenenti lattosio come latte, yogurt, formaggio morbido, gelato, latticello, latte condensato e panna montata)
Monosaccaridi (negli alimenti contenenti fruttosio, tra cui frutta come mele, pere, anguria e mango e dolcificanti come miele, nettare di agave e sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio)
Polioli (mannitolo e sorbitolo in mele, pere, cavolfiori, drupacee, funghi e taccole, nonché xilitolo e isomalto in dolcificanti a basso contenuto calorico, come quelli nelle gomme da masticare senza zucchero e nelle mentine)
Solitamente nelle diete low FODMAP si eliminano tutti i cibi FODMAP per un periodo (solitamente tra le 4 e le 8 settimane) per poi reintrodurli gradualmente.
Nella fase di reintroduzione si cerca anche di capire quali cibi FODMAP e in che quantità il paziente riesce a tollerare. Questa seconda fase dura solitamente tra le 6 e le 10 settimane.
Alla fine di queste due fasi si arriverà a quella che si può definire una dieta low FODMAP personale, saranno reintrodotti i cibi che vengono ben tollerati e limitati gli altri nell'ottica di limitare al massimo i sintomi, a volte invalidanti, dell'IBS.
Al momento la dieta low FODMAP è considerata la terapia dietetica di prima linea nel trattamento della sindrome dell'intestino irritabile e la maggior parte dei pazienti riporta un miglioramento dei sintomi seguendola.
Inutile dire che questa dieta come qualunque altra dieta va seguita sotto la guida di un medico/nutrizionista.